Le trafile, secondo le attuali normative sull’igiene alimentare, devono lavorare in condizioni stabilite e controllate e il surriscaldamento non è contemplato, inoltre ciò può comportare l’interruzione della produzione, la sostituzione della trafila stessa e una quantità inevitabile di scarto di prodotto.
Un altro inconveniente – opposto al precedente – anche questo riscontrato nelle trafile tradizionali, riguarda la difficile gestione della temperatura in aree geografiche con clima rigido. Infatti, nelle zone dove la temperatura è inferiore ai -15°C è sentita la necessità di pre-riscaldare le trafile, per evitare l’aumento della viscosità dell’impasto che renderebbe la fase di estrusione estremamente difficoltosa e lenta.